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Da Vergogna d’Italia a Capitale Europea della Cultura: il percorso di Matera in 46 scatti

Matera. L’identità di una città attraverso la potenza documentale della fotografia: è questo il racconto lungo settant’anni della mostra «Matera Imagined/Matera Immaginata: Photography and a Southern Italian Town», già esposta a Roma e al Museo di Palazzo Lanfranchi dal 7 dicembre al 4 febbraio 2018, curata da Lindsay Harris e realizzata dall’American Academy di Roma, in collaborazione con il Polo Museale della Basilicata, grazie al supporto della Fondazione Matera-Basilicata 2019.Quarantasei le fotografie esposte in un percorso che parte dalle immagini di David Seymour e poi di Henri Cartier-Bresson, che nei primi anni Cinquanta immortalano gli scenari già raccontati da Carlo Levi nel suo Cristo si è fermato ad Eboli: narrazioni che contribuiscono, grazie agli aiuti del Piano Marshall, allo svuotamento e risanamento dei Sassi, definiti da Palmiro Togliatti «Vergogna d’Italia», e alla costruzione del quartiere de La Martella, voluta da Adriano Olivetti. Ma i Sassi si impongono agli occhi dei fotografi: come Fosco Maraini e Mario Carbone il cui lavoro ispira la tela di Carlo Levi (conservata a Palazzo Lanfranchi) «Lucania61». Ma anche Emmet Gowin, Luigi Ghirri e Mario Cresci che indaga, attraverso la fotografia, gli oggetti della cultura popolare.Matera rinasce non solo nei nuovi quartieri, ma anche e soprattutto tra le pitture rupestri finalmente riportate alla luce dalle muffe del tufo e negli studi dei protagonisti di un nuovo meridionalismo. Augusto Viggiano, fotografo materano d’adozione, ne fa sintesi nelle sue opere. Nelle immagini dei vincitori della borsa di studio dell’American Academy, Carrie Mae Weems, Yasmin Vobis e Joseph William, sono i Sassi della Capitale Europea della Cultura 2019, tornati a nuova vita, a essere protagonisti. ...

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